mercoledì 1 aprile 2020

cinque


5.
Che poi cosa dovrebbe fare uno normale. Niente. Viversi e lasciarsi vivere. Per quanto cerchi di darti delle coordinate, degli scopi, la vita sarà sempre quella. Mangi caghi regolarmente ti lavi per avere un po’ di decenza sociale, socializzi per quieto vivere ridi un po’ se ti capita, se sei preso bene. E poi niente, sei preso male piangi e poi muori. Quante sovrastrutture che ci siamo creati, quanti falsi miti di benessere. Quanto grasso e opulenza di sovrastrutture che sopperiscano a uno stato mancato di origine. Siamo condannati ad essere orfani. Siamo un po’ tutti orfani, madri, padri, nonni, figli. E che vagabondaggio difficile quello sulla terra, tutto un prezzo. Non puoi nemmeno più girare per la terra per i cazzi tuoi che ti costa tutto, e documenti e biglietti e medici e farmaci e pezzi di terra su cui coltivare. Ma che triste. Nel mondo occidentale poi è tutto così triste e ridicolo. Anche l’amore diventa ridicolo tutto vestito di modi di dire e cose da fare. Neanche il sesso ha più lati archetipici di passione. Già a leggere passione chissà quali strabilianti scene da film vi siete immaginati, di corpi attorcigliati a regola d’arte. Non sapete nemmeno più godervi il sesso, imprigionati in fantasie preconfezionate come la vostra inutile mente. Perché davvero se ci pensate, merda siamo inutili quindi smettetela di darvi ragioni cretine per fare cose come andare a ballare e spendere spendere spendere. Io vado a ballare. Ballo tutte le volte che sento una bella canzone. Ballo in piazza, nella festa dell’unità, nei locali di merda e anche a casa da sola. Perché è così fastidioso per voi fare le cose che vi va di fare? Merda. Che noia che siete. Ma una palla al piede proprio, tutti lì attorcigliati alle vostre pare mentali del cazzo come se foste utili. Quando capisci che la vita non ha senso cominci a viverla per quello che senti. Nel rispetto della volontà altrui dato che in primis sarete riusciti a rispettare voi stessi anche solo per aver accettato di essere inutili. Quindi vi prego smettetela di darvi arie che ci piscerei sui vostri volti truccati di miseria e povertà morale. Io bevo rido e bevo vino perché siete irrimediabili e imbecilli. Siete un’umanità liquida, dove vi si mette prendete forma, ma non sapete sfruttare la vostra liquidità per i cambiamenti decisi da voi ma che cccazzzo siete? Ma quanto imbarazzo avete? Tutto un recinto di paletti di imbarazzo e credete che far vedere le tette in giro sia tutta una trasgressione “nessuno mi può giudicare io sì che faccio quel che mi pare” per me puoi anche morire guarda, ma anche per gli altri sette miliardi di persone, ti giuro. Come ci è indifferente la morte. Sei sensibile? O lo sei solo quando una cosa te la piantano in faccia e non puoi far altro che esserlo? La verità è che abbiamo una bella corazza di merda secca addosso e siamo abitudinari da far paura. Talmente tanto abitudinari che se siamo abituati a soffrire non possiamo farne a meno e rincorriamo situazioni svantaggiose a tutti i costi solo per risentire qualcosa che sappiamo già. È rassicurante la zona di confort. Anche se è una zona di merda. Quindi via a scegliere l’ennesimo uomo di merda da portarsi a letto. Via a farsi trattare da zerbino. Ma chi cazzo ti darà del valore se non te lo dai tu? Siamo inutili! Quindi se vuoi sentirti utile e indipendente comincia col concedere quelle cose a te stesso. Avevo letto tempo fa un libro bellissimo “Cercando rispetto” di un antropologo di cui mi sfugge il nome. Ecco leggete quello se questo vi ha indignati.

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